GUIDA ANIMALE

CAMALEONTE CALYPTRATUS, Allevamento e riproduzione

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Maleo83
view post Posted on 17/10/2012, 23:17     +1   -1






NOME COMUNE camaleonte dall'elmo

DIFFUSIONE Yemen, Arabia Saudita

DIMENSIONI 40/60 cm il maschio 30/35 cm la femmina

DIMORFISMO SESSUALE
Il maschio ha un imponente elmo che da adulto puo' raggiungere i 10 cm di altezza ed ha una colorazione piu' vivace.
La femmina presenta un elmo notevolmente ridotto e i suoi colori predominanti sono il verdolino con puntini Ugiallini, che diventano azzurro o smeraldo quando e' ricettiva.

TERRARIO
dimensioni minime 50x40x80 La temperatura deve essere costante a 30 35 gradi
Come attrezzature occorrono un umidificatore con timer o un gocciolatore per mantenere alta l'umidità e dare la possibilita' al nostro amico di poter bere.
Uno Spot 40/60 wat protetto da una rete e posizionato alla giusta distanza ( per assicurare la giusta temperatura).
Una lampada al neon specifica per la produzione di UV-B (Sylvania Reptistar o simili)
E almeno una o due pareti del terrario in rete fine ( da preferire al vetro per la maggior areazione)
Come arredamento qualche pianta finta, qualche tronco e alcune piante da interno non velenose ( Ficus Benjamina)

TEMPERATURA E UMIDITA'
La temperatura deve oscillare tra i 20/25 nella parte bassa del terrario ai 30/35 nella parte alta, così da potergli favorire la termoregolazione. Di notte il camaleonte puo' sopportare un calo di temperatura fino ad arrivare a 15 gradi.
L'umidità non deve mai scendere sotto il 50%, inoltre vaporizzare acqua sulle foglie e' l'unico modo per permettergli di abbeverarsi

ALIMENTAZIONE
I camaleonti "catturano" solo prede vive e sono prettamente insettivori.
Gli insetti devono essere di taglia adeguata, ma soprattutto ben alimentati: consideriamoli come dei gusci vuoti da riempire di nutrienti, per il benessere del nostro camaleonte. Il cibo è anche il mezzo con cui possiamo somministrare gli integratori, basta spolverare gli insetti con calcio e D3, variando la somministrazione a seconda se stiamo allevando un piccolo o un adulto e se lo stiamo facendo all’aperto (estate) o al chiuso (inverno).
Finchè il camaleonte sta in casa, è bene spolverare i grilli con un prodotto per rettili che contenga calcio e vitamina D3 (es. Repcal rosa o Fluckers Repta-calcium) una volta a settimana alternandolo all’utilizzo di calcio carbonato. Alcuni allevatori utilizzano con cadenze mensili anche prodotti vitaminici o minerali quali Herptivite (integratore vitaminico) e Miner-all (contiene minerali), altri preferiscono evitare l’integrazione vitaminica. Ottima cosa è pure spolverare i grilli prima di darli al camaleonte con polline e spirulina, che sono elementi naturali.
Quando il camaleonte sarà posto fuori al sole, è sufficiente fornire 1-2 volte a settimana solo calcio carbonato (acquistabile in farmacia), in quanto sintetizzerà da solo la vitamina D3 di cui necessita.
La base dell’alimentazione deve essere costituita da grilli, di adeguata misura. Questi insetti si mantengono in un faunabox o in una vasca di plastica a bordi alti, con substrato di crusca, croccantini per cani, pastoncino per insettivori, pellet per carpe koi, l’immancabile verdura (bene le carote) e frutta (preferibilmente arancia per la vit.C e per la poca propensione alla formazione di muffe).
Quando possibile alternare con altri insetti:
- Tarme della farina: andranno mantenute in un substrato di farine miste, nutrite con crocchette, fette biscottate crusca e pane secco, non scordandosi di aggiungere del cibo fresco (un pezzetto di mela ad esempio) per tenerle idratate e inibire la trasformazione in adulto, che nella maggior parte dei casi i camaleonti non mangiano.
- Blatte: onnivore per eccellenza, solito pezzetto di cibo “fresco”
- Camole del miele: molto proteiche, si possono dare in animali debilitati o comunque non spesso, meglio non darle appena comprate, ma farle mangiare (pappone con farine miste di cereali, miele, glicerina). Sono molto gradite anche le farfalle.
- Mosche: si possono dare se si ha un camaleontario con rete fine, altrimenti è scontato ritrovarsele in giro per casa. Come tutti gli insetti volanti attirano molto l’attenzione dei camaleonti. Procurarsele è semplice: si comprano i “bigattini" (quest’ultimi assolutamente da non somministrare), si mantengono in frigo prendendone pochi per volta per scaglionare lo sviluppo delle mosche. Si mettono in un bicchiere con una garza sopra fermata con un elastico. Posti al caldo i bigattini si impupano e una volta schiuse le mosche basta nutrirle per poche ore con una goccia di marmellata e liberarle nel camaleontario.
In commercio si trovano anche mosche attere, per cui incapaci di volare.
- Cavallette (Locuste): si mantengono con fondo di crusca, verdure e erbe fresche.
- Bachi da seta: ottimi, ma difficili da mantenere in quanto più esigenti, soffrono il caldo sopra i 28 gradi, il freddo e vanno nutriti con sole foglie di gelso. Si trovano ora in commercio dei preparati liofilizzati che consentono di nutrirli anche nei periodi invernali, quando le foglie fresche non sono reperibili.
- Drosophila: gli insetti più usati per i baby, consigliate quelle attere, che rimangono a gironzolare nel terrario. Si possono fare delle proprie colonie con delle bottiglie di plastica tagliate a metà o dei bicchieri in plastica riempiti poi di substrato adatto (ne esistono varie ricette online.. quella purè in polvere, lievito, zucchero e nipagina) e chiusi con una stoffa (o calza di nylon ) …e attendere.
- insetti selvatici: si possono dare bene o male tutti gli insetti selvatici che possiamo recuperare in Italia, evitando per prudenza quelli con il pungiglione e quelli notoriamente velenosi (coccinelle e insetti rossi in genere). Si possono catturare nei prati o con “catturainsetti “ a ventola, che ci procureranno molte farfalline notturne solitamente gradite. Meglio fare attenzione a non catturarli in zone particolarmente inquinate o vicino a coltivazioni e possibilmente si raccomanda di fare un esame delle feci del camaleonte a fine estate, quando si smette di dare insetti selvatici, in modo da scoprire e trattare eventuali parassitosi trasmesse.

RIPRODUZIONE
La maturita' sessuale viene raggiunta in 6/7 mesi di età ma e' consigliabile aspettare l'anno.
La femmina quando è ricettiva assume una colorazione più accesa, spesso evidenziando dei puntini di colore leggermente diverso: questo è il momento di mostrarla al maschio. E’ vivamente consigliabile un approccio prudente soprattutto se non si conosce il comportamento del maschio, il quale potrebbe mostrarsi eccessivamente aggressivo. Una buona soluzione è quella di fare arrampicare la femmina esternamente sul terrario del maschio, che dovrebbe iniziare il corteggiamento mostrando colori estremamente vivaci, facendo head bobbing (tipico movimenti a scatti del capo) ed avvicinandosi alla femmina.
La femmina potrebbe avere due comportamenti:
- nel caso in cui ci fosse disponibilità all’accoppiamento lei si mostrerà tranquilla con dei bei colori, quasi disinteressata al maschio, a questo punto è possibile inserire la femmina nel ternario. Il maschio le si avvicinerà e le salirà sopra bloccandone i movimenti con le zampe ed inserendo uno dei due emipeni. La copula non ha una durata precisa, 15-20 minuti sono la norma. Una volta finito è bene separare i camaleonti. Nei giorni successivi si dovrà ripetere il tutto fintanto che la femmina si dimostrerà non disponibile all’accoppiamento.
- nel caso in cui non ci fosse disponibilità all’accoppiamento lei spalancherà la bocca mostrandosi estremamente aggressiva e diventando scura, in questo caso è bene rimettere la femmina nel suo terrario e riprovare a distanza di 7-10 giorni.
La femmina può anche rifiutare il maschio nel caso in cui sia già fecondata, questo può accadere a causa di precedente accoppiamento, oppure per ritenzione spermatica.
La ritenzione spermatica è una capacità che molti rettili hanno e consiste nel trattenere lo sperma e di utilizzarlo,nel caso dei camaleonti, per almeno due deposizioni.
In passato si supponeva che le deposizioni per ritenzione erano di "qualità" inferiore, in realtà non è assolutamente vero: esperienze personali di diversi allevatori dimostrano come non ci sia differenza sostanziale tra una deposizione avvenuta con accoppiamento ed una avvenuta per ritenzione.
Dopo l’accoppiamento inizia per la femmina una fase molto delicata, poiché la preparazione delle uova richiede uno “sforzo” fisico notevole ed è molto stressante. Durante questo periodo andrà alimentata in modo corretto, facendo attenzione a non eccedere in quantità e sarà bene aumentare l’integrazione di calcio carbonato che servirà per la formazione dell’uovo.
Sul fondo del terrario andrà messo un contenitore di 35-40 cm di diametro alto circa 20-30 cm contenente terra umida e ben pressata (ottima la torba della Compo), facendo attenzione che gocciolatoio ed impianto di nebulizzazione non facciano cadere troppa acqua nel catino.
Dopo 30-40 giorni circa la femmina dovrebbe scavare un tunnel, deporre da 20 a 60 uova indicativamente e richiudere accuratamente il tutto. Prima che la femmina inizi a scavare, potrebbe essere utile mettere uno spot da 40 w all’esterno del terrario puntato sulla terra, soprattutto nel caso in cui le temperature della stanza siano un po’ basse.
Le uova andranno dissotterrate con estrema cautela e posizionate in vermiculite (o perlite) bagnata e sterilizzata facendo attenzione a mantenere l'uovo nel verso e nella posizione della deposizione, all’interno di un contenitore sul cui coperchio saranno stati fatti una decina di fori con uno spillo caldo. La quantità d’acqua dipende molto dalla grana della vermiculite, in ogni caso al tatto deve essere molto umida e premendola tra le dita deve uscire acqua ma non gocciolare.
E’ buona norma chiudere quasi tutti i fori con del nastro che andrà tolto solo se vedremo dell’eccessiva condensa sul coperchio.
L'incubazione va mantenuta a 25/28 gradi per 6/8 mesi

MOM
Questa malattia necessita di un paragrafo a parte, vista la complessità e le frequenza con cui si manifesta.
La MOM (malattia osteo metabolica) o MDB (metabolic bone disease) è l’insieme delle patologie legate al metabolismo del calcio, ed è frequentemente riscontrata nei camaleonti in cattività.
Per capire come insorge dobbiamo fare dei brevi cenni sul metabolismo del calcio.
Il calcio è il minerale fondamentale costituente ossa e denti, serve per far lavorare le fibrille muscolari e si ritrova anche nel sangue (calcemia). Viene assunto con la dieta e portato nel sangue dall’intestino tramite carrier attivati dalla vitamina D3.
La D3 può essere assunta dalla dieta oppure tramite l’esposizione della D2 (provitamina) ai raggi uvb a livello della cute (da qui l’importanza degli uvb nei terrari, quando i camaleonti non sono esposti ai raggi diretti del sole come nel periodo estivo). Una volta portata nel sangue viene fissata nelle ossa. L’omeostasi dell’organismo prevede un rapporto ematico di calcio:fosforo = 2:1, questo viene mantenuto dalla calcitonina (che fa depositare il calcio nelle ossa, quindi entra in azione in caso di ipercalcemia plasmatica - non solo, ma in riferimento alla patologia presumiamo sia così per semplificare) e paratormone, che promuove la rimozione del calcio dalle ossa e l’escrezione di fosforo a livello renale. Se il rapporto calcio fosforo è a sfavore del calcio lo richiama dalle ossa, ristabilendo il valore ematico, ma sottraendo calcio alle ossa. Quando questo avviene, e purtroppo negli animali insettivori è facile che il rapporto si alteri visto che gli insetti sono molto ricchi di fosforo e il calcio è poco, il calcio viene richiamato dalle ossa, rendendole fragili e deformate.
La mancanza di calcio può essere causati da un problema nel metabolismo del calcio (mancanza uvb, neon uvb vecchi, troppo fosforo, poca integrazione di calcio, poca d3…).
Questo provoca vari sintomi (possono non essere presenti tutti, ma anche con uno solo dobbiamo prestare attenzione): camaleonte con difficoltà di movimento e tremori, errori di mira nello sparare la lingua, prolasso della lingua, deformazioni degli arti, deformazioni della mandibola o mandibola che flette (comunemente detta “di gomma”), fratture delle mandibola stessa o delle ossa delle zampe, perdita di tratti della mandibola compresi i denti, gonfiori agli arti, posizione del camaleonte “accovacciato sul ramo”.
Se riconosciuta nei primi stadi e curata oltre che con la somministrazione di calcio anche con un miglioramento della stabulazione, la MOM si può risolvere anche se probabilmente il camaleonte porterà dei segni visibili della malattia, ma se non si interviene il camaleonte è destinato a morire.
Il modo migliore per una corretta somministrazione della vitamina D3 è integrarla poco con il cibo ma fornire sempre ottime fonti uvb, visto che in questo modo l’organismo la può controllare in modo migliore.
Se l’animale ha un’integrazione maggiore rispetto alle necessità si avrà un’ipervitaminosi di vitamina di D3, che provoca calcificazioni ectopiche (depositi di calcio in articolazioni e/o viscerali), altrettanto dannose. Il consiglio è di esporre il camaleonte al sole nei mesi estivi (compatibilmente con le temperature sopportabili dal camaleonte, non a tutto sole, ma con possibilità di riparo nelle piante), oltre all’utilizzo di una fonte uvb e alla sostituzione secondo le indicazioni del produttore (ad esempio i normali neon hanno un’efficacia di 6 mesi) nei mesi invernali. Consigliamo di integrare la dieta dei piccoli tutti i giorni con calcio e un paio di volte a settimana con calcio e D3, mentre per gli adulti si considera una buona integrazione due volte a settimana calcio e una volta calcio più D3.
In caso si sospetti una deficienza di calcio, è bene andare da un veterinario, che con mezzi diagnostici e eventuali esami del sangue valuterà il caso e darà una cura appropriata, oltre a correggere nel miglior modo possibile la gestione, cosa fondamentale.

Edited by Maleo83 - 18/10/2012, 14:40
 
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